Romanzi

Condicio sine qua non

La sesta indagine del commissario Mezzasalma

Saronno, la città degli amaretti, viene sconvolta alle porte del Santo Natale dal suicidio di un ragazzino e da un duplice omicidio. Una tragica coincidenza, oppure i due eventi sono collegati? Cosa ha spinto il giovanissimo Mattia a farla finita? Studiando da vicino le dinamiche di ansie giovanili, bullismo scolastico e discriminazione sessuale, il commissario Mezzasalma sarà costretto a fare i conti con il proprio ruolo di padre, con le sue stesse responsabilità e fragilità. Una doppia indagine ricca di ostacoli che terrà il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima riga.



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Il Seminarista

Il Seminarista, Antonio Vasselli

La realtà dei nostri giorni supera la mia fantasia di scrittore.
Scrissi le prime pagine de Il Seminarista nel 2016, all’inizio del 2018 la prima stesura era conclusa e lo depositai alla SIAE. Cosa mi spinse allora a narrare di un virus estremamente contagioso, variante dell’influenza aviaria denominata H7N5, capace di trasformarsi in pandemia globale? Cosa a parlare di intrighi finanziari internazionali? La scelta di questi argomenti, come per tutti gli argomenti del libro, è stata del tutto involontaria, casuale. Forse mi ero lasciato suggestionare dalle varie teorie del complotto che aleggiavano da tempo sul nostro Pianeta. Di sicuro avevo cercato dei modelli tra i noti thriller divenuti cult nel corso degli anni. Sta di fatto che qualcosa univa, e unisce oggi, queste storie e la nostra Storia.
C’è un male oscuro che affiora nei profili psicologici dei personaggi e nella fiction dei racconti criminali. L’esperienza ne pone tragicamente un poco nel mondo reale che ci circonda, anche dentro ciascuno di noi. Più di quanto si possa immaginare.


La serie del Commissario Mezzasalma

In qualche precedente stesura scritta con la Olivetti ET 116, il protagonista Antonio Mezzasalma è stato ispettore della Mobile. Di fatto, già dalla prima indagine diventa commissario e presta servizio presso la Squadra Mobile di Saronno, sezione Omicidi.
A dire il vero, il commissario Mezzasalma somiglia parecchio all’autore. Si dà il caso sia nato a Palermo sul finire degli anni ’50. Il cognome Mezzasalma poi è tipicamente siciliano, credo di averlo scelto per un risvolto ironico, perché si sposa bene con la sua professione. “Sarma di terra” è anche una vecchia unità di misura agraria usata in Italia meridionale e in Sicilia. Come a dire: il commissario conduce le indagini palmo a palmo, fuori dagli schemi investigativi tecnologici segue le tracce con intuito, soppesa a occhio e ricostruisce i collegamenti attorno alle vicende.
Divorziato, ha un figlio che adora di nome Marco. La rivalsa sentimentale del commissario è Alessandra Naldi, antropologa forense di Milano, che ha sposato. Ha un pessimo rapporto con la tecnologia, specie telefonica. In vivavoce, al cellulare, si sente immancabilmente masticare una radice di liquirizia, appesa alle labbra carnose al posto della sigaretta. Ama il bel vestire e sfoggia sulla testa il celebre cappello modello Borsalino. La nostalgia per la sua Terra d’origine lo conduce a svolgere indagini tra la Lombardia e la Sicilia.
Mezzasalma non è un eroe, anzi. Vive tutte le fragilità dell’uomo comune. Spesso si sente frustrato davanti all’efferatezza degli omicidi, quasi sconfitto dal male oscuro. Vive il suo lavoro da servitore dello Stato e nutre la massima considerazione per la propria squadra composta da Sonia Solenghi, vicecommissario e suo alter-ego, Filadelfio Crivillaro e Carlo Ceriani, ispettori, Gaetano Spampinato detto Totuccio, brigadiere.
Una curiosità peculiare dei gialli del commissario Mezzasalma è la presenza di persone realmente esistenti a Saronno, divenute personaggi che popolano la Squadra Mobile cittadina.